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Primo contatto con AROS

In questa rubrica ci occuperemo di AROS, l'incarnazione opensource di AmigaOS, per anni sottovalutata e snobbata dagli utenti Amiga, la quale sta avendo negli ultimi tempi sempre più consensi. Meglio tardi che mai...

Un pò di storia

Questa è Kitty, la mascotte di AROS!
Questa è Kitty, la mascotte di AROS!
Il progetto AROS prese il via nell'anno 1995, per opera di Aaron Digulla. Tale sviluppatore, dopo aver seguito per anni le discussioni di molti utenti-sviluppatori riguardo alle possibili evoluzioni di AmigaOS, pianificò un progetto che prevedeva la scrittura di un particolare sistema operativo con le seguenti premesse: possedere la compatibilità con AmigaOS3.1 a livello di API e di codice sorgente, avere la possibilità di essere eseguito su numerose architetture hardware, poter estendere e migliorare le caratteristiche di base dell'AmigaOS, e infine, ma non meno importante, avere una natura opensource. AROS
Negli ultimi tempi AROS appare all'utente con questo aspetto, il quale prevede icone in stile Gorilla e finestre con la skin Ice...
Nacque così il progetto Amiga Replace Operating System, in breve AROS. In seguito, osservando anche lo sviluppo di AROS, affidato a sviluppatori volontari che dedicano il loro tempo libero a questo progetto senza aver in cambio nessun ritorno economico, l'Amiga Replace Operating System cambia il proprio nome in Amiga Research Operating System.
Nonostante la sua filosofia opensource, AROS non ha mai trovato moltissimi consensi da parte della comunità Amiga, difatti la maggior parte degli utenti ha sempre sperato in un ritorno in grande stile di AmigaOS, per opera della casa madre che deteneva i diritti del sistema. Tuttavia come tutti sapranno le tecnologie Amiga hanno il brutto vizio di passare di anno in anno da una ditta ad un'altra, senza che mai si ottenga qualcosa di concreto. Sebbene negli ultimi cinque anni il piccolo universo Amiga abbia assistito allo sviluppo e alla distribuzione di MorphOS ed alla messa in commercio del tanto sognato AmigaOS4 PowerPC, entrambi questi sistemi fanno capo a delle entità commerciali e sono inoltre closesource. Questo comporta una serie di problemi, primo tra tutti il concetto di longevità dei sistemi stessi, la quale dipende proporzionalmente dalle società che ne detengono i diritti e che li sviluppano.
Giacché l'utenza Amiga è alquanto ristretta e che la disposizione di denaro non è mai abbastanza, ne consegue che MorphOS ed AmigaOS4 possano da un giorno all'altro morire, salvo che non vengano rilasciati opensource...
D'altra parte bisogna considerare anche la natura refrattaria di tali società commerciali all'opensource, e dunque un avvenimento quale il visionare e modificare i sorgenti di questi sistemi da parte di ogni singolo utente sembrerebbe più che altro un'utopia.
Per fortuna nel nostro caso entra in gioco AROS ed i suoi sviluppatori, i quali hanno pensato bene, in questo periodo di cause legali, di cambiare nuovamente nome al sistema, dandogli una connotazione ricorsiva, piuttosto comune nell'universo dell'opensource. Più precisamente l'acronimo AROS sta adesso ad indicare "AROS Research Operating System", in altre parole è stata del tutto rimossa la parola Amiga, marchio protetto da leggi del copyright.

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Cosa offre potenzialmente AROS

Amiga come universo personale
E' noto che con il passare degli anni, in mancanza di aggiornamenti ufficiali, la comunità di sviluppatori Amiga si mise all'opera e produsse tutta una serie di programmi che mettevano AmigaOS in condizioni tali da essere ancora utilizzabile proficuamente. In questi termini furono prodotti programmi che intervenivano sulla GUI, offrendo all'utente capacità di personalizzazione notevoli, altri programmi che rimpiazzavano il Workbench (il file manager grafico di AmigaOS), complessi pacchetti software che permettevano di scegliere tra una serie di scheduling messi a disposizione dell'utilizzatore, e addirittura completi sostituti del kernel stesso. Tutto questo è qualcosa di veramente notevole se si considera la natura closesource di AmigaOS.
I traguardi su elencati sono stati raggiunti dagli sviluppatori di terze parti per mezzo della natura stessa di AmigaOS, le API di questo sistema operativo sono infatti pensate per essere estese da chiunque. A questo proposito si sente spesso citare la possibilità di trasformare totalmente AmigaOS senza che il sistema stesso ne risenta. Tuttavia una tale possibilità di espansione del sistema operativo comporta tutta una serie di problemi di sicurezza non indifferenti, inoltre non bisogna mai dimenticare che tali interventi esterni possano in certi casi mettere in condizioni d'instabilità il sistema stesso.
La natura opensource di AROS offre innumerevoli possibilità, molte delle quali sono già state colte dagli sviluppatori.
Consideriamo innanzitutto la portabilità del sistema, il quale ad oggi può essere eseguito su innumerevoli architetture, tra esse x86 (sia a 32 quanto a 64bit) e m68k, quest'ultima sigla rappresenta i dispositivi prodotti da Palm. E' inoltre possibile eseguire AROS in modalità "hosted", cioè ospitato su un altro sistema. Questa è la scelta migliore se si volesse contribuire allo sviluppo del sistema, difatti in queste condizioni AROS offre svariati strumenti per il debug, oltre al non obbligare l'utente a dedicare un computer intero solo per AROS. Tra le versioni hosted abbiamo: linux x86, linux ppc e freebsd x86. La portabilità di AROS è data dal sistema "Hardware Independent Device Drivers", sul quale poggiano tutte quelle librerie di sistema che originariamente in AmigaOS accedevano in modo diretto all'hardware. In sostanza, le librerie di base dell'OS non toccano l'hardware direttamente, ma accedono agli HIDD, i quali sono programmati usando un sistema orientato agli oggetti per accedere all'hardware sottostante. Tutto questo permette di sostituire facilmente gli HIDD, i quali sono i componenti che vanno riscritti di volta in volta per ciascuna nuova architettura sulla quale si volesse portare AROS.
Abbiamo accennato al fatto che AROS possa essere eseguito su processori x86 a 64bit, ciò rappresenta un traguardo abbastanza recente compiuto dallo sviluppatore Michal Schulz, il quale ha distribuito ufficialmente una versione di AROS più avanzata rispetto alle altre. Tale versione di AROS a 64bit dispone di una protezione preliminare della memoria e di una revisione di GRUB in grado di caricare i moduli esterni. AROS a 64bit ha ancora un limite di 4 GB per la RAM, il quale sarà ad ogni modo rimosso non appena AROS avrà una gestione corretta della MMU.
Il salto generazionale dai 32 ai 64bit rappresenta un traguardo importante nella storia di Amiga, difatti AROS rappresenta in questi termini il primo sistema Amiga a 64bit.
Oltre al concetto di portabilità della piattaforma software, AROS offre un ulteriore vantaggio rispetto ai sistemi Amiga closesource: la possibilità di visionare, modificare e personalizzare il proprio sistema attraverso la modifica del suo codice sorgente come meglio si creda. Questa possibilità, a dire il vero scontata per chi è abituato ai software opensource, è una novità non indifferente per chi proviene dal piccolo universo Amiga.
La possibilità di agire direttamente sul codice del sistema operativo invece che intervenire esternamente è sicuramente un vantaggio per coloro i quali volessero aggiungere al proprio AmigaOS caratteristiche mancanti, e/o imparare come il proprio sistema svolga alcuni dei suoi compiti. AROS dal canto suo offre questa possibilità, al contrario di AmigaOS e MorphOS, e questo filosoficamente avvicina notevolmente tale sistema operativo Amiga opensource alle concezioni degli amighisti, i quali vedono la piattaforma Amiga come qualcosa di estremamente personale, intuitivo e semplice da utilizzare per i propri scopi.

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La licenza di distribuzione

Zune, MUI ed AFA
La capacità di coesione da parte di AROS è ancora timidamente sfruttata, difatti sarebbe possibile slegare i due sistemi closesource da un prodotto commerciale che ormai è uno standard de facto nell'universo Amiga, ci stiamo riferendo a MUI, il quale è un pacchetto shareware closesource. In altre parole sarebbe possibile sostituire MUI con sua controparte open source presente in AROS, Zune, a patto però che quest'ultima venga corretta con cognizione di causa. Alcuni passi orientati verso questa idea sono già stati compiuti: per AmigaOS3.x viene distribuito un pacchetto software chiamato AFA, e cioè "AROS for Amigas", il quale contiene non solo Zune, ma anche altre librerie AROS compilate per OS3, in modo da trarre vantaggio su 68k delle migliorie che AROS fornisce agli utenti rispetto al vecchio AmigaOS3.x.
Dalle ultime considerazioni espresse potrebbe tuttavia sembrare che AROS si ponga come scelta mutuamente esclusiva nei confronti di AmigaOS e MorphOS, ma non è così. AROS per molti amighisti rappresenta una sorta di ponte che collega AmigaOS e MorphOS, risanando filosoficamente la spaccatura che è avvenuta durante gli anni nella comunità Amiga a causa di diatribe infinite e cause legali. Ciò che fornisce ad AROS simili capacità di coesione è la licenza con la quale viene distribuito: AROS Public License. La APL, basata sulla licenza con cui è stato rilasciato Firefox, sostanzialmente permette di inglobare codice proveniente da AROS nei propri programmi commerciali ed obbliga a rilasciare le possibili modifiche al codice in modo da essere integrate nei AROS
AROS in versione Linux hosted, in questa immagine il nostro sistema opensource utilizza la raccolta d'icone fatta da Ken in formato IconColor e la skin che mima l'aspetto di AmigaOS4...
sorgenti principali di AROS. In altre parole un sistema closesource commerciale può usufruire del codice di AROS, ottenendo anche guadagni economici, purché l'autore del programma rilasci al pubblico le eventuali modifiche effettuate al codice appartenente ad AROS. In questi termini inoltre la licenza di AROS non trasforma codice che non proviene da AROS in sorgente APL, come invece accadrebbe con la GPL. Tutto questo non solo permette di accrescere un programma commerciale, ma anche AROS stesso.
Nella pratica abbiamo già assistito all'utilizzo di codice AROS in progetti chiusi/commerciali: gli sviluppatori di MorphOS non molti anni fa presero da AROS sia il codice di AmigaDOS (la parte dei sistemi Amiga incaricata di gestire l'I/O) quanto quello di Intuition (modulo incaricato di gestire la GUI) in modo da poterli utilizzare su MorphOS, rilasciando in seguito i miglioramenti apportati alla comunità AROS. In questo modo il sistema Amiga opensource fece grossi passi in avanti nel suo sviluppo.
In precedenza la stessa cosa accadde con AmigaOS3.5, il quale conteneva all'interno di alcuni suoi programmi di sistema codice AROS.
In sostanza la condivisione tra i sistemi closesource di codice AROS non solo accresce lo sviluppo di questo sistema opensource, ma permette ai due sistemi closesource di mantenere una certa compatibilità reciproca, il tutto a vantaggio degli utenti.

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Prova su strada di AROS

Il filesystem Amiga ed il "validatore del disco"
L'implementazione originale del filesystem Amiga è composta essenzialmente da tre parti: il filesystem stesso (filesystem handler), il "validatore d'inizio boot", e il "validatore del disco". In particolare quando il computer viene spento o resettato accidentalmente, i blocchi del filesystem Amiga potrebbero non essere stati memorizzati in modo coerente, per controllare se è avvenuto qualcosa di strano al filesystem viene allora invocato all'inizio del boot il primo validatore. Nel caso in cui il primo validatore rilevi incoerenze nel filesystem, tale piccolo programma si occupa di porre la partizione o l'hard disk compromesso in uno stato di sola lettura, passando le successive azioni al secondo validatore, il quale si occuperà di sistemare le parti danneggiate. Di solito tutto questo accade se si resetta o si spegne l'Amiga durante un'operazione di scrittura, tuttavia negli ultimi anni è quasi impossibile stabilire se si stia scrivendo su disco o meno visti i programmi che girano usualmente su un computer in secondo piano. Per tale motivo una simile situazione si potrebbe presentare molto facilmente sulla piattaforma Amiga, per fortuna sia AmigaOS4 quanto MorphOS offrono delle valide alternative al vecchio filesystem Amiga, sebbene lascino totale scelta all'utente riguardo il filesystem da utilizzare. D'altra parte in tali sistemi vi è pur sempre un validatore del disco che riparerà i danni.
Su AROS la situazione è differente, difatti manca totalmente il validatore del disco nell'implementazione di FFS, e non è nemmeno nei piani degli sviluppatori attuali di AROS implementare una cosa del genere poiché prenderebbe molto tempo. Gli sviluppatori di AROS sono invece molto propensi ad omettere del tutto l'esigenza di utilizzare il vecchio filesystem Amiga, orientandosi verso altre possibilità.
La prima cosa che è subito evidente ad un utente che usa AROS per la prima volta è sicuramente la modalità di scelta riguardo alla risoluzione grafica su cui AROS svolgerà le proprie azioni: a causa di una graphics.library e di alcuni hidd per la grafica piuttosto acerbi, AROS permette di eseguire un'unica scelta all'inizio per la risoluzione dello schermo di AROS, tale scelta avviene così all'inizio del boot. La risoluzione a questo punto non potrà essere cambiata a meno di un cold boot.
Dopo aver concluso con successo il boot l'utente si trova di fronte al file manager grafico ufficiale di AROS, Wanderer, il quale rappresenta una sorta di rivisitazione del Workbench di AmigaOS, proponendo alcune delle filosofie di questo programma di sistema. Wanderer è per ora piuttosto limitato e possiede una serie di bug alquanto fastidiosi, sebbene in confronto al Workbench, il file manager grafico di AROS permetta la navigazione del filesystem attraverso l'apertura di un'unica finestra, come avviene nei sistemi operativi moderni. Tutto questo è ottenuto per mezzo di una comoda toolbar posta in cima al contenuto di una finestra di Wanderer. Più precisamente la toolbar di Wanderer possiede un gadget per risalire le directory, e ciò risulta alquanto comodo nell'utilizzo quotidiano.
Un'altra delle caratteristiche che risulta subito evidente è il supporto per le icone in formato png, oltre ai formati planari (OS3.1) ed iconcolor (OS3.5+). Il set di icone standard su AROS è una versione modificata della distribuzione Linux chiamata "Gorilla", fatta per opera dell'italiano Paolo Besser. La struttura delle directory di sistema presente su AROS mima in tutto e per tutto quella di AmigaOS3.1, aggiungendo inoltre le directory boot/, utilizzata da GRUB, Development/, contenente i file per sviluppatori, Extras/, in cui risiedono i programmi di terze parti liberamente distribuibili con AROS, e Test/, contenente piccoli programmi per sondare alcune delle caratteristiche di AROS.
Sicuramente rilevante per l'utente il fatto che Wanderer non offra al momento una visualizzazione in formato lista del filesystem, al momento aggirabile con l'utilizzo dell'ottimo DirectoryOpus4, incluso nella directory Extras di qualsiasi distribuzione AROS.
Tutta l'interfaccia grafica di AROS tenta di poggiarsi a Zune, mimando la filosofia che sta alla base di MorphOS, sebbene ci siano ancora molti programmi di sistema che non seguano questa linea di pensiero.
AROS al contrario di AmigaOS3.1 possiede sia uno stack TCP/IP quanto il supporto USB e sebbene sia piuttosto laborioso per un amighista configurare AROSTCP, la possibilità di andare su internet con AROS è reale. Per ciò che concerne il filesystem, AROS può usufruire sia di FFS, il filesystem originale di AmigaOS, quanto del più evoluto SFS. La reimplementazione opensource di FFS presente in AROS non è tuttavia completa, manca infatti una cosa fondamentale: il validatore del disco.
Per fortuna AROS da un pò di tempo a questa parte supporta un altro filesystem Amiga, SmartFilesystem, il quale data la sua natura più moderna non ha i problemi di FFS e dunque non ha bisogno di un validatore.
Sebbene al momento AROS non supporti il boot da una partizione SFS, è possibile suddividere il sistema in due partizioni, una FFS in cui stanno pochi file essenziali per il boot, mentre il resto del sistema risiede nell'altra partizione, formattata con SFS. Questo risolve in parte il grave problema che affligge gli utenti AROS riguardo partizioni che rimarrebbero per sempre in validazione, a meno di non collegarli ad un Amiga NG. Non tutte le speranze sono tuttavia perdute, difatti come per molte altre questioni riguardanti AROS, è possibile donare del denaro affinché il team AROS sviluppi un validatore per il FFS. Staremo a vedere...

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Bounties

La donazione facoltativa di denaro, in gergo bounty, è uno dei concetti che da un pò di tempo a questa parte hanno preso piede tra alcuni sviluppatori di AROS. In sostanza se qualche caratteristica è richiesta dagli utenti, questi ultimi hanno la possibilità di scegliere come meglio credono il modo di "intervenire" su AROS: possono attendere speranzosi che tale caratteristica venga alla fine implementata da qualcuno, possono inserirla loro stessi, o scegliere d'incentivare i programmatori esistenti con una donazione in denaro affinché tale caratteristica venga implementata al più presto. Quest'ultima alternativa è rappresentata dai bounties. AROS AROS come AmigaOS può assumere diversi aspetti grafici, qui possiamo visionare un AROS con le finestre in stile WindowsXP... E' bene precisare in questa sede i diversi stati di un bounty, i quali dipendono dall'accettazione facoltativa da parte di uno o più programmatori delle richieste a capo di un bounty, nonché dall'implementazione delle caratteristiche che il bounty descrive. Sostanzialmente esiste un sito internet, http://www.thenostromo.com/teamaros2/ , il quale raccoglie i diversi bounties di AROS e nel quale se ne possono aprire di nuovi.
Un bounty è detto "aperto" quando qualcuno richiede l'implementazione di una o più caratteristiche assenti in AROS, il tutto seguito da una donazione di denaro, anche simbolica appoggiandosi al su indicato sito. Abbiamo poi lo stato di "assegnato", raggiunto quando un bounty viene preso in considerazione da uno o più programmatori che iniziano in questi termini ad implementare le richieste del bounty, infine il bounty diventa "completato" nel momento in cui i programmatori hanno implementato tutte le caratteristiche richieste dal bounty, a questo punto la somma in denaro raccolta per quel bounty viene data ai programmatori. Ad onor del vero esiste anche un altro stato, detto "cancellato", quando le richieste del bounty non vengono accolte da nessuno perché non implementabili, oppure quando bounties chiusi sono elencati sul sito da troppo tempo e rappresentano ormai caratteristiche comuni e scontate su AROS.
Attraverso la filosofia del bounty molte delle caratteristiche prima assenti in AROS sono state in seguito implementate, tra queste possiamo citare lo stack TCP/IP, il porting nativo del compilatore GCC, una procedura d'installazione più automatica, e persino il supporto per il drag & drop in Wanderer. L'espediente dei bounties ha in altri termini dato un'ulteriore spinta verso uno sviluppo più mirato di AROS, rispecchiando in modo quanto mai più pratico le esigenze della comunità, sebbene gli sviluppatori siano sempre un esiguo numero...
I bounty vengono altresì aperti per incitare i porting di programmi su AROS. Uno dei più gravi problemi di AROS rispetto alle altre incarnazioni Amiga risiede nelle esigue applicazioni disponibili su questo sistema, il quale non possiede alcun espediente per mantenere una compatibilità binaria con i programmi di AmigaOS. Ciò significa che solo avendo a disposizione i sorgenti di un programma sarebbe possibile compilarlo con pochissime modifiche per AROS, ma non vi è alcun modo, a meno di un usare UAE (emulatore Amiga) per eseguire programmi già compilati per AmigaOS3.x su AROS, come invece accade in modo trasparente su AmigaOS4 e MorphOS. D'altra parte molti nuovi programmi, come WookieChat (IRC), marranoFTP (FTP), SimpleMail (e-mail), Holliwood (presentazioni e stesura di programmi multimediali attraverso un vero e proprio linguaggio di programmazione), sono compilati multipiattaforma, ed includono anche AROS tra gli OS Amiga supportati.

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Le nightbuild e la loro struttura

Per quanto riguarda l'utilizzo pratico di AROS è possibile scegliere una distribuzione base ufficiale, composta di più archivi da scaricare dalla home page di AROS, oppure scaricare delle distribuzioni artigianali che sono accompagnate da software di terze parti, il tutto configurato opportunamente. AROS AROS e alcuni programmi in esecuzione, notare come lo stile della skin incorporata al sistema mimi l'aspetto di AmigaOS3.1... Iniziamo ad analizzare gli archivi ufficiali, presenti sulla home page di AROS. In particolare la filosofia di sviluppo ed aggiornamento che accompagna questo sistema operativo prevede per ogni nuovo giorno dell'anno una ricompilazione dei sorgenti di AROS in modo che sul sito si possa scaricare sempre una versione del sistema operativo aggiornata agli ultimi cambiamenti che gli sviluppatori hanno apportato. In gergo un insieme di archivi AROS comprendente sistema operativo, software esterni e file per lo sviluppo viene definita "nightbuild". Sulla home page possiamo distinguere diversi gruppi di immagini, identificati principalmente dal giorno della loro compilazione (AAAAMMGG):

  • un primo gruppo è identificato dalla documentazione in formato html (AROS-AAAAMMGG-docs-html.tar.bz2), dai sorgenti dei contributi (AROS-AAAAMMGG-contrib-source.tar.bz2), dai sorgenti della documentazione (AROS-AAAAMMGG-docs-source.tar.bz2), dai sorgenti del sistema operativo (AROS-AAAAMMGG-source.tar.bz2);
  • un secondo gruppo è composto dagli archivi contenenti immagini iso/floppy per effettuare il boot nativo indirizzati a ciascuna architettura supportata attivamente (AROS-AAAAMMGG-ARCHITETTURA-pc-boot-iso.zip);
  • un terzo gruppo comprende gli archivi contenenti file per il boot come ospite (host) di un altro sistema operativo (AROS-AAAAMMGG-ARCHITETTURA-SISTEMAOSPITE.tar.bz2);
  • un quarto gruppo contiene gli archivi in cui risiedono tutti i software non facenti parte direttamente di AROS, detti contributi, i quali sono differenziati secondo la piattaforma per la quale sono stati compilati (AROS-AAAAMMGG-ARCHITETTURA-all-contrib.tar.bz2);
  • un ultimo gruppo con cui possiamo identificare il Software Development Kit di AROS compilato per le piattaforme supportate (AROS-AAAAMMGG-ARCHITETTURA-all-sdk.tar.bz2);

Nella pratica un utente comune sceglie solo un archivio dal gruppo 2 o 3, nel caso in cui fosse un'immagine floppy da scrivere su questo genere di supporto, l'utente potrà allora scaricare anche un archivio dal punto 4, altrimenti troverà i contributi già inclusi nell'archivio scelto.
Il contenuto di una nightbuild filosoficamente dovrebbe seguire le orme dei vetusti floppy sui quali veniva distribuito AmigaOS3.1, dunque un sistema base funzionante con una serie di software a corredo ed altri distribuiti come contributi.

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Le distribuzioni non ufficiali

Come ogni sistema operativo opensource che si rispetti, anche AROS è circondato da una serie di distribuzioni più o meno artigianali che permettono agli utenti di provare tale OS Amiga configurato per funzionare al meglio secondo ciò per cui una distribuzione è stata indirizzata. AROS
VmwAROS di Paolo Pesser in azione!
La prima distribuzione, non più aggiornata, è chiamata AROS-MAX, ed ha rappresentato il primo timido tentativo di permettere l'utilizzo di AROS anche a chi non aveva idea di quello che aveva tra le mani. La distribuzione è scaricabile come immagine per un cd, e tra i software a corredo vi è AmiStart, una barra in stile Windows che permette la gestione più semplice ed intuitiva dei programmi istallati e delle finestre aperte.
Una nuova tendenza, visto il semiperenne stato di beta di AROS, è quella di creare distribuzioni in hardfile utilizzabili da emulatori come QEMU e VMWare su Windows, è il caso di VmwAROS e DevAROS, entrambe di autori italiani. VmwAROS (http://www.vmwaros.org), di Paolo Besser, è una distribuzione general pourpose, configurata al meglio per girare sull'emulatore VmWare, è fatta per coloro i quali vogliono provare AROS senza installarlo sull'hard disk e senza sottostare alle limitazioni di sola lettura del cd live AROS. VmwAROS possiede tutti gli ultimi programmi utili di terze parti compilati e già configurati per nostro sistema Amiga, liberando così l'utente che non conosce AmigaOS dall'onere di procedure non conosciute. Il fatto di essere pensata per VmWare fa di VmwAROS a maggior ragione una scelta più che indicata per gli utenti meno smaliziati, i quali con tale emulatore potranno trovare un supporto più intuitivo per interagire con AROS.
DevAROS (http://shinkuro.amiga.it/amiga/guida), di Gianfranco Gignina, è una pseudo-distribuzione indirizzata a coloro i quali volessero avere un ambiente AROS preconfigurato per la programmazione ed il testing di programmi AROS, difatti accompagna la guida alla programmazione delle incarnazioni Amiga scritta dallo stesso autore. DevAROS include l'emulatore QEMU opensource, in modo tale che l'utente, una volta scaricato l'archivio, non debba far altro che eseguire lo script per la propria architettura così da avere subito un ambiente di testing pronto all'uso.

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In conclusione

Abbiamo affrontato un timido tour all'interno del piccolo universo AROS, evidenziando alcuni dei suoi pregi e difetti. Con la speranza di aver attratto l'attenzione dei lettori riguardo questo sistema operativo, non ci resta altro che rimandare ulteriori approfondimenti riguardanti AROS ai prossimi articoli dedicati a questo sistema operativo.

Gianfranco " ShInKurO " Gignina

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